giovedì 5 novembre 2009

NON SO' DOVE METTERE L'IMMAGINE CHE AVEVO DI LUI

FRAA Età: 31 No so perchè stò scrivendo, forse percè è uno di queirari momenti in cui da sola riesco a chiarire le mie idee...
A gennaio il mio compagno, padre dei miei due figli, mi confessa di aver buttato all'aria 12anni di vita assieme, mi confessa di avermi tradito e mi chiede perdono,dicendo di amarmi e di avermi sempre amata.
Non so neppure descrivere come mi sono sentita, vuota, delusa, finita,sola..Lui chiude immediatamente con questa collega, si fa cambiare turno per non vederla senonchè lei finge di aspettare un figlio, gettando me nella disperazione più totale...lucidamente capiamo che la signora cercava semplicemente un modo per lasciare il proprio marito e rifarsi una vita.
Il mio compagno dice di essersi sentito non amato da parte mia che in quei due mesi (in cui sono avvenuti i loro incontri sporadici) ero totalmente assorta dall'aggravarsi di una malattia cronica e debilitante che mi accompagna da quasi 4 anni, non mi riconoscevo più neppure io...
Non ho troncato subito il nostro rapporto, non riuscivo neppure ad immaginare lo shoc per i nostri figli.. Ho deciso di non prendere nessuna decisione, di non decidere a caldo niente, ma di aspettare, di vedere che cosa saremmo riusciti a ricreare.Sono passati 9 mesi, ho cercato di uscire , di ritrovare un senso alla mia vitaper me e per i miei figli; lui ha fatto qualche tentativo nei mei confronti, ma il senso di colpa per quello che ha fatto "lo blocca" da fare qualsiasi cosa anche solo dal guardarmi. Io credo che lui mi ami, o meglio lo sento, ma nonriesco a mettere insieme dentro a me le due persone che ho conosciuto. Se sifosse innamorato di un'altra, forse avrei dovuto accettarlo e nel dolore decidere di andare avanti, ma così non riesco a spiegarmi niente, mi resta solola paura di non aver saputo valutare la persona che ho incontrato e con cui hoinvestito e costruito una famiglia e di non saper valutare cosa è meglio permè. Fino all'anno scorso sono stati anni non sempre facili, con una crisi cheabbiamo saputo affrontare (anche se forse parzialmente), abbiamo sempre avuto accordo sulle scelte per la nostra famiglia, sia di coppia che come genitori,una coppia ammirata se non addirittura invidiata da molti amici. Continuo ha pensare che è una delle persone migliori che io conosca, sia come padre che come amico, ma non riesco ad accettarlo mentre lo immagino mentre faceva del semplice sesso in maniera a dir poco squallida (nello spogliatio del lavoro).
Lui dice la stessa cosa, che si fà schifo da solo, che non può spiegarmi perchè lo ha fatto perchè neppure lui è in grado di capire come ha potuto buttare all'aria il rapporto che abbiamo costruito e comportarsi così..che è andato fuori di testa, lo stress era tanto (famigliari che stavano male, io che peggioravo nella mia malattia, i figli da seguire, le liti anche solo per che non ha fatto la spesa..)
Sò che per permettere a lui di dimostrami il suo amore dovrei tirare giù l'armatura che mi sono creata per paura di soffrire nuovamente, ma la vita mi stà mettendo alla prova duramente da quando ero bambina, chiedendomi di affrontare sempre cose più grandi di mè che non sento la forza per affrontare anche questa...Chiedo a lui di separarci almeno per un periodo, ma nessuno dei due ha la forza di farlo, la paura che possa essere una frattura insanabile e definitiva blocca entrambi..Non so davvero cosa fare, come e cosa spiegarmi, dove mettere l'immagine dell'uomo che ho avuto fino ad ora..Grazie per l'ascoltoFraa

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi chiedo perché ha voluto dirtelo. Poteva chiudere quella relazione senza farti soffrire.

FRAA ha detto...

Caro Anonimo, perchè me lo ha detto? Francamente non lo so...Ho pensato anche io che sia stato solo un momento egoistico per scaricarsi la coscienza, ma in fondo gli credo quando sostiene che non poteva non dirmelo soprattutto in relazione a come io ho sempre impostato il nostro rapporto..la fiducia totale che gli dimostravo. Poi mi sono sentita stupida, ingenua, ma non sono capace di vivere altrimenti, di mettere in conto come fanno molte mie amiche che può capitare..come si fa a vivere di sospetti? sempre in allerta? Siamo stati uno il rifugio dell'altra per tanti anni, forse più io di lui che è così introverso, ma la famiglia che mi ero creata mi dava tutta la forza per affrontare i problemi all'esterno (non facili, mia madre ha tentato il suicidio questa estate, mia sorella è in cura presso un Centro di salute mentale, ho una malattia cronica che mi limita costantemente nel quotidiano infiammandomi le articolazioni). Mi sono chiesta se abbiamo avuto il tempo di non perderci, correndo a volte troppo dietro a tutti gli altri (famiglia, figli, lavoro...). E' successo anche a me tre anni fa di avere dei dubbi sul nostro rapporto, ho conosciuto un collega, una parte di me lo amerà sempre, ma non sono stata mei capace di cominciare qualcosa alle spalle di qualcuno. Ho deciso, consapevolmente di far andare avanti il rapporto con il mio compagno (con l'altro non è mai successo niente) che ho sempre comunque amato.
Ora sono divisa fra mille dubbi.
E' la paura a non farmi decidere, la paura di affrontare la vita da sola?
E' l'idea di non provarci neppure a perdonare? Mi troverei fra qualche anno piena di rimpianti?
E' la paura di veder soffrire i miei figli?
Non riesco a immaginarmi non la mia vita, ma il mio quotidiano senza di lui, ma vivo nella paura di incontrare lei per sbaglio. Ad un semaforo, ad una festa di compleanno, in un negozio...stà diventando un incubo da cui io però sento l'urgenza di uscire per non scoppiare...
ho letto il libro della Turnaturi, in parte mi ha aiutato a vedere il tradimento dall'esterno, a vedere la fragilità delle persone e non solo la colpa di queste verso qualcuno..mi ha fatto vedere lui come una persona che per debolezza puù sbagliare, che la fedeltà non è dovuta sempre e comunque perchè le cose mutano e possono mutare di continuo...ma come ricreare quello che c'era se tutto è già mutato?
Come togliermi dalla testa, mentre facciamo l'amore, l'immagine di lui con lei? Come togliermi questa ossessione? Con la volontà? Il perdono si decide coscientemente?
leggendo altre testimonianze, forse da un lato ho avuto fortuna, perchè i suoi sono stati solo incontri sporadici (lui si obbligava a pensare di provare qualcosa per lei perchè non riusciva a vedersi per quello che era - un uomo che cercava solo del potere attraverso il sesso fugace- questo è quello che sostiene) e non degli incontri di passione alimentati da un sentimento..
La confusione è tanta, ma davvero tanta...a volte credo di non farcela a restare lucida

Anonimo ha detto...

Questo è il mio parere...da donna tradita (non con un atto sessuale, ma con la deliberata costruzione di un'intimità virtuale che mi escludeva, un'intimità - quella tra mio marito e la sua collega in tacchi a spillo - fatta di mail allusive e ammiccamenti, che mi ha svelato un uomo distante da quello che consideravo il mio angelo, il mio rifugio e ...la persona migliore del mondo):
capire...che non siamo niente di speciale...né noi né il nostro rapporto. partire da questa riflessione per costruire ciò che ci sarà in modo nesto e lucido, asettico quasi. In modo che l'aspettativa non ci inganni, il dolore non ci annienti e la vita ci culli senza strappi...accettare la nostra natura per non soccombere alle nostre azioni...capire che "speciale" non esiste e che l'amore dei poeti è una poetica bugia. Se sappiamo tutto questo, se riusciamo ad accettarlo...niente potrà farci più male!

Anonimo ha detto...

Cara Fraa
ho una storia che rispecchia la tua...nei 12 anni .. nei tanti problemi..... nell'uomo meravigliovo pensavo fosse.... nel sesso nudo e crudo sporadico nello spogliatoio della mensa....dove lui veniva sollecitato sessualmente ( non sto a spiegarti in che modo)....ed ora sono messa come te.....nello stesso identico modo....lui fa di tutto e da 1 anno e' in terapia da un psocologo perche' anche lui stesso non sa come giustificare tutto cio' che ha fatto... dice quasi inconsciamente...... io sono cqm messa come te......

Anonimo ha detto...

Ti riscrivo perche' volevo solo dirti che io sto tentando dopo un anno dalla sua confessione di cercare di " giudicare " la persona in toto....lui comunque e' sempre stato un padre adorabile.. e una brava e onesta persona con tutti...uno che non riesce a dire una bugia senza diventare rosso..cosa sia successo con me..non lo so...ci sono stati tanti problemi che ci hanno sconvolto la vita...e io lo aggredivo per la sua incapacita' di prendere di petto le situazioni ...ed affrontarle nella maniera piu' giusta....questo a fatto sì che io mi allontanassi da lui..ma non per cattiveria o perche' non l'amassi piu', ma per stanchezza...mi addossavo io tutte le ansie nostre e degli altri.. fino quasi ad annularmi.Risultato e' stato che a lui gli si e' offerto uno sfogo e lui lo ha accettato ...senza coinvolgimenti..puro sesso piu' che altro ricevuto che dato per intendersi..con una persona che non gli piaceva neanche fisicamente.....ma così a detta sua si scaricava di tanto in tanto... anche se lei chiedeva di piu': una relazione vera e propria ...lui non l'accettava,,,e non la voleva...mi avra' ripetuto innumerevoli volte che si scaricava e basta.Ed e' durata così tanto un po' per quello che ti ho detto( non capisco lei a questo punto) un po' perche' lei ogni tanto gli ricordava che forse sarebbe arrivata questa storia alle orecchie della moglie ( che sarei io). E la cosa e' andata avanti... così fino a quando lui si e' liberato di lei...e me lo ha raccontato...un incubo!!!!che sto vivendo tutt'ora...........la cosa grottesca di tutto cio' che ho sentito lei: mi ha detto ..ma dai perdonalo e ricominciate ......quando la realta' supera la fantasia!!!!!!!

Fraa ha detto...

Cara Anonimo,
leggo solo ora i tuoi ultimi due commenti..c'è stato un periodo lungo in cui non ho più voluto leggere niente a riguardo, prendere in mano la mia vita e cercare di ricominciare..ricominciare da me, dai miei bisogni, da ciò che veramente io voglio per me.
Sono passati due anni, abitiamo sempre sotto lo stesso tetto, ma siamo lontani anni luce l'uno dall'altro..lui è rimasto fermo, immobile, senza fare niente ma aspettandosi tuttora da me tutta una serie di comprensioni sulla sua fatica, sul suo lento rimettersi in piedi (è andato da uno psicologo, stiamo facendo terapia di coppia)..e io mi ritrovo da capo, mi sento in toto la responsabilità di un'eventuale separazione dichiarata ai nostri figli. E' come se qualcosa si fosse rotto dentro di me, sono stanca, esausta di accollarmi sempre problemi da gestire e da capire, ma...ma non trovo la forza di chiudere tutto, gli voglio bene (non so più se come amico o come un futuro - uso questo termine perchè ora non mi sento una coppia- compagno), è una parte di me, della mia vita passata, sarà una parte di me sempre..
come vedi, sono più serena, non ho più gli incubi, non ho più paura di incontrarla (lei non mi ha rubato niente, perchè quell'uomo nello spogliatoio con lei non era colui che volevo e vorrei accanto..lei era lì e si è presa la sua confusione), ma devo essere sincera, mi manca la forza mentale e fisica di affrontare una situazione, non più temuta, ma ormai evidente di grande allontanamento tra noi..
tu, come stai?