IL TRADIMENTO
Sezione del sito www.maldamore.it dedicato alla problematica del tradimento - 'Il tradimento ci pone di fronte alla più grande tragedia dei rapporti umani: l'inconoscibilità dell'altro.' G. Turnaturi
martedì 29 gennaio 2019
venerdì 28 dicembre 2018
mercoledì 17 gennaio 2018
APERTURA NUOVO SITO SULLA TERAPIA DI COPPIA
domenica 28 agosto 2016
SEZIONE DEL SITO www.maldamore.it
SEZIONE DEL SITO www.maldamore.it DEDICATA ALLA GELOSIA ED AL TRADIMENTO
http://www.maldamore.it/gelosia-e-tradimento/
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mercoledì 21 agosto 2013
ALLA SOGLIA DELLA TERZA ETA' MIO MARITO MI HA TRADITO CON UNA RAGAZZA
ada Età: 57
sono stata tradita da mio marito per molto tempo almeno una quindicina di anni tra alti e bassi con una ragazza amica di famiglia,a questo punto molto più amica sua che non mia e dei miei figli ormai grandi.Lei è sposata con figli,ma si vede che la loro attrazione è stata più forte del rispetto,della dignità,del dolore che hanno dato a me e ai miei ragazzi.Io continuo a vivere con mio marito,o meglio mio marito non è voluto andare via dicendomi che non era niente di importante,che non era niente di grave e da preoccuparsi,che era solo divertimento e per giocare.IO mi chiedo siamo alle soglie della terza età,cosa me ne faccio di un marito che pensa a giocare con ragazze tanto più giovani e non alla propria moglie che gli ha dedicato una vita.al posto della comprensione,dell\'affetto,per lui c\'è il gioco,come se fosse stata una cosa da poco che dovrebbe essere comprensibile,scusabile,niente di importante è avvenuto secondo lui ai danni della nostra vita coniugale.Ma io purtroppo ho svariati loro messaggi che testimoniano una vita vissuta alle mie spalle,di complicità,tradimenti,bugie.So che il mio dolore è grande e non trovo pace,c\'è rancore,rabbia per un antico amore che non riesce a far posto all\'odio o all\'indiferrenza.Spiazzante dottore oltre ogni aspettativa,se ha un consiglio per me gliene sarei davvero grata.
DOPO LA SCOPERTA DEL TRADIMENTO DI MIA MOGLIE HO DECISO DI SEPARARMI
Mauris Età: 37
Mi sono sposato 6 anni fa, ci conoscevamo dal liceo ed eravamo molto innamorati. Abbiamo acquistato casa ed è iniziata la nostra vita insieme. Io ho un lavoro a tempo indeterminato lei lavora in nero. Dopo i primi 2 anni mia moglie ha cominciato lentamente a cambiare, usciva spesso con gli amici, il mio lavoro mi impediva di andare con lei ed io mi fidavo. Casualmente una sera rientrato a casa ho sentito il suo cellulare squillare era appoggiato sul mobile allingresso, uscendo laveva scordato. Credevo fosse la sua amica, mi appariva sullo schermo il suo nome per cui ho risposto. Pensavo che per trovarlo avesse chieste di farlo squillare. Appena ho detto pronto però la linea è caduta. Ho provato a richiamare e squillava a vuoto. Non ci ho pensato più. Dopo un paio di giorni però eravamo entrambi a casa ho notato che quando il telefono squillava si allontanava per parlare, andava in giardino o si chiudeva in bagno. La spiegazione era che la sua amica aveva dei problemi e che non le pareva il caso di parlare con lei davanti a me. Li per li la giustificazione mi aveva tranquillizzato, ma lei non aveva mai avuto segreti con me e così ho iniziato a pensare che ci fosse qualcosa che non funzionava. Inoltre la sentivo sempre più distaccata e fredda, la nostra vita coniugale non era più serena come una volta. Ho iniziato a cercare delle prove, mi sentivo in colpa mentre lo facevo, ma sentivo che mi nascondeva qualcosa. E lei non me ne parlava. Sono seguite discussioni e litigate feroci. Dopo un bel po di tempo non sapendo cosa fare e non riuscendo più a vivere sereno cercando in internet sono incappato sul sito della Agenzia Italiana Investigazioni. Li ho contattati di impulso, volevo sapere cosa ci stava succedendo, a noi che per tutti eravamo la coppia perfetta. Dopo poco tempo hanno confermato i miei sospetti si vedeva con un altro uomo. E stato doloroso sapere la verità ma il dubbio mi stava logorando. Ho affrontato lei e ho deciso di separarmi. Ora sto ricostruendo la mia vita, a fatica.
MIO MARITO VUOLE CHE IO ACCETTI CHE LUI ABBIA L'AMANTE
lela Età: 35
da più di un anno , ho problemi con mio marito,con lui ho 14 anni di matrimonio, la causa del nostro problema è la vicina di casa che corre dietro mio marito ,però anche lui sembra molto interresato a lei e mi dice sempre:\"anche se la tengo come amante ,cosa ti interessa, ate non manca nulla.\" anche dopo molte discussioni per cui stavamo per lascirci lui continua ad essere interessato a lei . io sono entrata in depressione per questa storia ma lui è inrremovibile non sò come fare ,perchè ho 2 figli e mi dispiace rovinare la loro vita ; però non sò come uscire da questa situazione,sono disperata , cosa mi puoi consigliare per uscirne fuori?
domenica 14 luglio 2013
IL TRADIMENTO
C'è una storiella ebrea, molto diffusa, che dice
pressappoco cosi:
« Un padre
insegnava al figlioletto
ad essere meno pauroso, ad avere più coraggio,
facendolo saltare giù da una scala. Mise il bimbo sul secondo gradino e disse: « Salta che ti prendo. » e
il bimbo saltò. Poi lo mise sul terzo gradino dicendogli ancora: « Salta che ti
prendo. » Sebbene il bimbo fosse impaurilo, si fidò di suo padre, fece ciò che
gli era stato detto e saltò nelle sue braccia. Poi il padre lo mise sul
quarto gradino, sul quinto, sul sesto,
dicendo ogni volta: « Salta che ti prendo. » ed ogni volta il bimbo saltò e fu
preso da suo padre. E così continuarono
finché il bimbo saltò da un gradino molto alto, ma questa volta il padre
si tirò indietro e il bimbo cadde a faccia in giù. Mentre si rialzava,
sanguinante e piangente, il padre gli disse: « Questo ti insegni a non fidarti
mai di un ebreo anche se è tuo padre. »
Questo storia va molto al di là del suo apparente
antisemitismo, tanto più che con molta probabilità è una storia ebrea, lo credo
che ci possa dire molto sul tema del tradimento. Ad esempio: perché si deve insegnare ad un ragazzo a non fidarsi? e
a non fidarsi di un ebreo? e a non fidarsi di suo padre?
· Che senso ha
essere traditi dal proprio padre o
da qualcuno che si ama?
· Che senso ha
per un padre, per un uomo, tradire
qualcuno che ha
fiducia in lui?
· Qual è
il fine del
tradimento nella vita psicologica? Queste sono le domande che ci
poniamo.
…
Non è possibile avere fiducia senza la possibilità del
tradimento. E' la moglie che tradisce il marito,
il marito che inganna la moglie; sono i compagni e gli amici
che deludono; è l'amante che usa
l'amico per raggiungere il potere; è l'analista che scopre i
segreti del paziente; è infine il
padre che lascia cadere il figlio. La promessa fatta non è
mantenuta, la parola data viene mancata,
la fiducia diviene inganno. Il tradimento ci viene proprio
da quei rapporti dove la fiducia
primaria è possibile.
Noi possiamo essere veramente traditi solo quando ci
fidiamo veramente — da fratelli, amanti, mogli, mariti, e non da nemici o da estranei. Più grandi sono
l'amore, la lealtà, l'impegno, l'abbandono, e maggiore è il tradimento. La fiducia ha in sé il germe del
tradimento.
Quando in una unione
esiste la fiducia, il rischio del tradimento diviene una possibilità reale con
cui vivere continuamente e quindi è parte della fiducia, proprio come il dubbio
è parte della fede vivente.
…
Vivere o amare solo quando ci si può fidare, quando si
è sicuri ed accolti, quando non si può
essere abbandonati o feriti, quando ciò che è stato espresso in parole è
impegnativo in eterno, significa essere fuori dalle vie del male e quindi fuori
della vita reale. E non importa quale sia il calice della fiducia, se la
analisi, il matrimonio, la chiesa, la legge, o un qualsiasi rapporto umano...
vorrei addirittura dire il rapporto col divino.
Se ci viene data assicurazione che ne usciremo intatti, o
addirittura arricchiti, che cosa abbiamo dato? Se saltiamo dove ci sono sempre
braccia per riceverci, il nostro non è
un vero salto. Il rischio dell'ascesa non esiste più — a parte l'emozione del
volo nell'aria, non vi è alcuna differenza fra il secondo gradino, il settimo,
il decimo, o addirittura diecimila metri più su. E' la fiducia primaria che permette
al puer di volare cosi in alto. Padre e figlio sono una cosa sola, e le virtù
maschili di abilità, rischio calcolato, coraggio, non hanno importanza: Dio o
papa lo afferreranno in fondo alla scala. Soprattutto è necessario non sapere in anticipo le cose.
Non si deve sapere prima che questa volta nessuno ci prenderà in fondo alla
discesa. Essere avvertiti significa essere premuniti e allora o non si
salta più, oppure si salta a metà... ma
poi succede che una volta, nonostante una promessa, la vita interviene, accade
l'incidente e si cade a faccia in giù. La promessa mancata è una intrusione
che la vita fa nella sicurezza del
Logos, nella quale ci si può affidare all'ordine di tutte le cose e il passato garantisce per il futuro. Ma è
anche l'irruzione in un altro livello della coscienza, come vedremo più avanti.
Ma prima torniamo ancora alla nostra storia ed alle nostre
domande. Il padre
ha risvegliato la
coscienza, ha cacciato il ragazzo
fuori dal giardino dell'Eden, brutalmente, con dolore, ha iniziato suo figlio.
Questa iniziazione ad una nuova coscienza del reale passa attraverso il
tradimento, attraverso il venir meno del padre e il suo mancare alla parola
data; è però un tradimento con una
morale. Infatti la nostra è una storia morale, come tutte
le buone storie
ebree. Non è
una favola esistenzialista
che descrive un acte
gratuite, ne una leggenda Zen tesa ad una illuminazione
liberatrice, ma piuttosto una omelìa, una lezione, un istruttivo brano di vita
reale.
Il padre dimostra di persona che anche nel rapporto più
fiducioso esiste la possibilità del
tradimento. Egli svela la propria ingannevolezza, si presenta al figlio nella sua nuda umanità, rivelandogli questa
verità dell'essere padre e uomo: io,
padre, uomo, sono infido. L’ uomo
è infido. La parola non è affatto più forte della vita. …
L'iniziazione del ragazzo alla vita è l'iniziazione alla
tragedia dell'adulto. Per certuni il tradimento è altrettanto schiacciante che
la gelosia o il fallimento…
Il momento critico del « grande abbandono » quando veniamo
crocifissi dalla nostra stessa fiducia, è un momento molto pericoloso di quello
che la Wickes chiamerebbe « la scelta ». Le cose potrebbero andare in due modi
per il bambino che si rialza dal pavimento, la sua resurrezione è in bilico.
Potrebbe essere incapace di perdonare e rimanere fissato nel trauma, pieno di
risentimento, vendicativo, cieco ad ogni comprensione di ciò che spero di
riuscire ad abbozzare nel restante di questa nota.
Ma prima di occuparmi della possibile soluzione positiva del
tradimento, vorrei attardarmi un poco sulla scelta negativa e sui pericoli che
il tradimento porta alla luce. La prima di queste scelte sbagliate, anche se
naturali, è il meccanismo di difesa della negazione.
Se in un rapporto veniamo abbandonati, siamo tentati di
negare il valore dell'altra persona, di vedere, improvvisamente, tutte le sue
ombre, una panoplia di demoni perversi che naturalmente nella situazione di
fiducia primaria non esistevano. Questi lati negativi, rivelatisi tutto d'un
tratto, sono una compensazione, una enantiodromia di idealizzazioni precedenti
e la rozzezza di queste rivelazioni indica la grossolana incoscienza in cui
prima si trovava l'Anima. Cosi dobbiamo ammettere che quando il rammarico per
un tradimento è molto forte, in precedenza esisteva una situazione di fiducia
primaria, di innocenza infantile inconscia nella quale l'ambivalenza era
repressa…
Ma il mutamento improvviso da uno stato incosciente alla
coscienza grezza è proprio di qualsiasi momento della verità ed anche piuttosto
evidente — perciò non è questo il pericolo principale. Più pericoloso
è il cinismo. Una
delusione subita in amore, in un credo politico, in un gruppo,
da un amico, un superiore o un analista, porta spesso ad un mutamento nella
persona tradita, la quale non solo nega il valore della relazione e della
persona in causa, ma l'amore in genere
diviene per essa inganno,
la convinzione politica è per gli imbecilli, i gruppi sono trappole, le
gerarchie sono il Male e l'analisi è prostituzione, lavaggio del cervello e
impostura... « Fatti furbo e tieni gli occhi aperti. Colpisci l'altro prima che
sia lui a colpire tè. Bisogna far da soli. Tutto bene, Jack... » Questa è la
scorza per nascondere le cicatrici della fiducia tradita. Con
i frantumi dell'idealismo si
rabbercia una solida filosofia di
cinismo.
E' tutt'altro che impossibile incontrare questa forma di
cinismo specialmente nei più giovani, poiché non si è considerato con
sufficiente attenzione il significato del tradimento e particolarmente il
processo di trasformazione del puer eternus. La persona tradita giura di non
salire più cosi in alto sulla scala. Rimane affondata nel mondo del cane,
Kynis, cinico. Questo atteggiamento impedisce lo sviluppo verso il significato
positivo del tradimento e forma così un circolo vizioso — e il cane rincorre la
propria coda. Il cinismo, quel ghigno contro la propria stella, è il vero
tradimento dei propri ideali, il tradimento delle proprie ambizioni più alte contenute
nell'archetipo del puer. Quando questo si infrange, ogni cosa che ha a che fare
con esso viene respinta e si giunge al terzo e, credo, principalmente pericolo:
il tradimento di sé stessi.
Il tradimento di sé è forse ciò che ci preoccupa
maggiormente. Uno dei modi con cui ci si arriva è proprio la conseguenza
dell'essere stati traditi: nella situazione di fiducia, nell'abbraccio amoroso,
con un amico,
un parente, l'analista, mettiamo allo scoperto qualcosa di noi che
avevamo tenuto nascosto:« Non l'avevo mai detto a nessuno prima... » Può essere
una confessione, una poesia, una lettera di amore, una invenzione o un progetto
fantasioso, un segreto, un sogno o una paura infantile, che contiene quel che
in noi c'è di più profondo. Con il tradimento queste perle
seminali, delicate ed
estremamente sensibili, divengono solo sabbia, granelli di polvere. La
lettera d'amore diviene roba scioccamente sentimentale, la poesia, la paura, il
sogno, l'ambizione, vengono ridotti a qualcosa di ridicolo, rozzamente derisi,
definiti volgarmente « merde », robetta da niente. Il processo alchemico è
rovesciato: l'oro è ridotto di nuovo a feci e le perle sono gettate ai porci. I
porci non sono gli altri, dai quali dobbiamo tenere nascosti i nostri valori
segreti, ma sono invece le rozze spiegazioni materialistiche, la ottusa
riduzione di ogni cosa all'istinto sessuale e al desiderio del latte materno,
che spiegano tutto indiscriminatamente. E la nostra insistenza porcina nel dire
che la cosa più bella era in realtà la peggiore non è altro che il sudiciume in
cui gettiamo via i nostri valor più preziosi.
E' una strana esperienza trovarsi a tradire se stessi,
rivolgersi contro le proprie esperienze dando loro i valori negativi dell'ombra
ed agendo contro le proprie intenzioni ed il proprio sistema di valori. Nella
rottura di un'amicizia, di una relazione, di un matrimonio, di un rapporto
amoroso o di una analisi, tutta la bruttezza e la sporcizia si fanno
improvvisamente avanti e si agisce nella stessa maniera cieca e sordida che si
attribuisce all'altro; si giustificano le proprie azioni con un sistema di
valori che ci è estraneo. In questo momento si è veramente traditi, dati in
mano ad un nemico interno. E allora i porci si volgono contro di noi e ci
sbranano.
Questa alienazione da noi stessi dopo il tradimento è
estremamente protettiva. Non vogliamo essere più colpiti e poiché la ferita
venne proprio dall'aver rivelato come siamo fatti, cominciamo con l'evitare
accuratamente di ricascarci. Cosi fuggiamo e tradiamo noi stessi non vivendo la
nostra condizione esistenziale (una divorziata di mezza età senza nessuno da
amare) o il nostro sesso (« ne ho abbastanza degli uomini e sarò spietata come
loro ») o il nostro tipo (« II mio sentimento, o intuizione, o qualsiasi altra
cosa, era completamente sbagliato ») o la nostra vocazione (« La psicoterapia è
uno sporco affare »). Infatti siamo stati traditi proprio nella fiducia che
avevamo posta in questi fatti fondamentali della nostra natura. Cosi rifiutiamo
di essere ciò che siamo, cominciamo ad ingannarci con scuse e pretesti e il
tradimento di sé diviene niente altro che sofferenza non autentica. Non si vive
più la propria forma di sofferenza, ma si tradisce se stessi per mancanza di
coraggio di essere.
Oltre alla negazione, al cinismo e all'auto- tradimento c'è
però un'altra possibile soluzione negativa, un altro pericolo, che chiameremo
paranoide.
Anche questo è un modo di proteggere se stessi da un nuovo
tradimento, creare cioè un rapporto perfetto. Rapporti di questo genere
richiedono il giuramento di lealtà
e non tollerano incertezze nella loro
stabilità. Il motto è: « Non mi devi abbandonare mai ». L'inganno deve
essere respinto con affermazioni di fiducia, dichiarazioni di fedeltà eterna,
prove di devozione, giuramento di segretezza. Non devono rimanere fessure; il
tradimento deve essere escluso. Ma se il tradimento coesiste con la fiducia,
come seme contrario in essa sepolto, l'esigenza paranoide di un rapporto senza
possibilità di tradimento non può basarsi sulla fiducia, ma è piuttosto una
convenzione intesa a escludere il rischio. Come tale appartiene più al potere
che all'amore. E' un ripiegamento verso un rapporto-logos rafforzato dalla
parola, ma non sostenuto dall'amore.
... La distorsione paranoide delle relazioni umane è
veramente grave. Quando un analista (o marito, amante, discepolo, amico) tenta
di soddisfare le esigenze di un rapporto paranoide dando assicurazioni di
lealtà ed escludendo di forza lo inganno, si allontana sicuramente dall'amore.
Infatti, come abbiamo già visto e vedremo ancora, l'amore e l'inganno
provengono dallo stesso lato sinistro.
ESTRATTO DAL LIBRO 'IL TRADIMENTO' DI JAMES HILMAN
lunedì 27 maggio 2013
MIO MARITO MI HA TRADITO CON UNA RUMENA
lulù Età: 53
salve, la mia storia
non è differente dalla tua sono
sposata da 31 anni ho scoperto i primi tradimenti su pc e
lui mi ha detto che
era per passare il tempo e che lo fanno tutti. vedevo e
sentivo a pelle che lui
era assente e che si allontanava sempre più.litigavamo e non
mi cercava entrava ed usciva di casa senza salutare per poi non dire quante
sere rientrava si spogliava e si metteva a letto senza dirmi niente. poi un
giorno che non dimenticherò mai è successo che raccontava al fratello la
sua avventura e per quanto nascondeva e fosse stato astuto sbagliò. si io sentii
tutto, lui tutto compiaciuto raccontava la sua avventura ed io sbalordita e
tremante ebbi una pugnalata al cuore. mio cognato con sua moglie andò via e
lui rientrando vide che io di colpo avevo cambiato umore e che mi azzitti
completamente. stavo male e lui se ne fregava altamente premetto che avevo detto a mia
cognata cosa avevo
visto e sentito per cui la mattina lui mio marito fu
avvisato dal fratello che
io avevo sentito tutto. trascorsero nel silenzio assoluto 5
giorni e lui
indifferente non si preoccupava di parlarmi.io ero distrutta
non cucinavo
più,non mangiavo e dormivo poco, non rassettavo casa,mi
sentivo vuota, per me non esisteva più niente e che tutta la mia vita era stata un
illusione.torno
alla storia: la domenica precisamente l\'anno scorso a
maggio festa della mamma lui verso le 15,00 prende il telefonino e chiama suo nipote
e gli chiede se poteva andare a casa sua a vedere la partita e così dopo
alcuni minuti va via.
io in quel momento vado a riporre dei pacchi nel salone e
trovo il suo porta
documenti lo apro e trovo nome e cognome e numero di
telefono di una rumena. in quel momento mi è scaturita una rabbia un nervoso lo chiamo
al telefono e gli dico di ritirarsi. lui mi dice: sono a casa di mia sorella
vuoi parlare con lei???? ed io gli dico ritirati!!! appena arriva ho una
crisi di nervi lo
schiaffeggio chiamandolo lurido porco traditore e lui ma
cosa dici. io vado in
bagno esco e lui tranquillo a vedere la cronaca sportiva io
prendo la borsa ed
esco e lui poco interessato non mi raggiunge, volevo
andarmene e lasciarlo ma mi accorgo di non avere le chiavi, risalgo e lui impassibile
come se non fosse accaduto nulla continua a vedere lo sport d\'avanti alla tv.
in quel momento ho visto nero ho cominciato a rompere tutto solo in quel
momento si è alzato e dopo una collutazione è andato via senza nemmeno scusarsi di
quello che mi aveva fatto. da li ho scoperto altre cose, la storia con
quella rumena continuava e a me diceva che non era una storia che era solo
sesso, una storia che era durata 10 anni e che se io non me ne accorgevo
poteva durare di più. ci sono tante altre cose da raccontare vi dico solo che ora lui
vive ancora con me ma io non sono più la stessa e ho sempre diffidenza
paura che lui mi tradisca e non più tranquilla e serena perchè penso che l\'uomo è
traditore ed egoista.
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